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Rummo: la lentezza


Carlo Aliverti - 24 Marzo 2020 - 0 comments

Nell'ottocento, nella valle beneventana del Sannio, nel mese di giugno, quello della mietitura, si potevano vedere i muli con in sella i contadini e in groppa i sacchi di juta, pieni di spighe di grano.

Le nuvole camminavano lente e la brezza, umida di erba tagliata, agitava le fronde. I contadini si sistemavano il cappello e proseguivano sulla strada che costeggiava il fiume Calore, che poco più avanti incontrava la ruota del mulino, dove il grano diventa farina. Lentamente arrivavano alla meta, mentre Cosimo Rummo, il proprietario del mulino, usciva dall’edificio di pietra pulendosi le mani infarinate sul grembiule bianco. Assieme slegavano i sacchi di grano e li poggiavano per terra. Cosimo sorrideva e con lo sguardo gli diceva di accomodarsi dentro.

Ecco una mappa dei mulini e un’antica foto, reperite sul sito del pastificio.

Il crepitio della carta ruvida, il piccolo sbuffo di farina, i granelli di sale grosso che si sfregano tra le dita e poi cadono nell’acqua bollente e frizzano. La pasta che si tuffa nell’acqua. Il tonfo del cucchiaio di legno che tocca il fondo della pentola e urta piano la pasta, mescolandola. Possiamo lasciarci andare in un respiro dal ritmo lento, mentre il tepore dei fornelli e il ribollio dell’acqua riempiono la stanza. Possiamo assecondare la nostra natura nello stesso modo in cui l’assecondavano i contadini della valle beneventana, in sella ai loro muli che camminando piano riuscivano a sopportare il peso dei sacchi di grano per ore.

La lentezza è un bisogno sempre più impellente in una società mossa da ritmi serrati e faticosi da sostenere. Tutti abbiamo sentito più di una volta il bisogno di rallentare, di fermarci; non solo per riposare ma soprattutto per prendere coscienza di quello che stiamo facendo.
Mentre camminiamo per strada rallentiamo il passo per ricordare qualcosa, oppure, alla fine di una lunga giornata di lavoro, sentiamo il bisogno di lasciar sedimentare le nostre idee e le nostre decisioni; almeno per una notte, per capire se sono quelle giuste da seguire.
La consapevolezza della velocità della giostra che abbiamo costruito ci porta a cercare la calma, sentiamo il bisogno di rientrare nel tempo naturale delle cose.
Mi piace pensare che il successo della Pasta Rummo sia dovuto anche al significato che evoca il suo nome Lenta Lavorazione; al fatto che, mentre lo leggi, ti convinci che i discendenti di Cosimo la pasta la fanno proprio buona, senza correre, con calma, con tutto il tempo che ci vuole per fare le cose per bene.

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