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La rivincita del Viola


story.branging - 20 Marzo 2019 - 0 comments

Perché la Quaresima ha influenzato il design italiano per più di mille anni? Perché si pensa che il viola porti sfortuna?

Il porpora – una tonalità del viola tendente al rosso- veniva prodotto dal muco di una conchiglia nella città fenicia di Tiro, nell’attuale Libano. Era una sostanza preziosissima – per riuscire a tingere una veste ne occorrevano migliaia di esemplari – tanto che le navi che lo trasportavano a Gerusalemme erano spesso vittime dei pirati. Fu il colore per eccellenza durante l’impero romano e rappresentò la Chiesa e la nobiltà nell’Inghilterra del sedicesimo secolo, quando ai sudditi era proibito portarlo (e come avrebbero potuto pagarlo?). Per produrlo sinteticamente si è dovuto attendere la metà dell’Ottocento, quando un chimico inglese lo scoprì nel tentativo di elaborare un vaccino per la malaria. In Inghilterra è tuttora un colore molto apprezzato, la Regina Elisabetta è stata una sua grande estimatrice e i designer lo usano spesso per rappresentare il lusso.

In Italia, invece, la situazione è ben diversa poiché è diffusa la credenza che il viola porti male: Nel Medioevo, nel nostro Paese, la vita teatrale era molto florida e raggiungeva il suo culmine nel periodo di Carnevale. Subito dopo, però, iniziava la Quaresima e con essa il periodo più difficile per attori, registi e teatranti che restavano improvvisamente senza lavoro e senza mezzi di sostentamento. Infatti, nei quaranta giorni che precedevano la Pasqua, la Chiesa imponeva la chiusura di tutti i teatri e l’affissione di grandi drappi viola sui portoni d’ingresso, in segno di lutto e penitenza. Da allora, e nei secoli a venire, il viola fu associato alla sventura.

Per molto tempo anche noi abbiamo provato a convincere i clienti a utilizzare questo colore, per dare più forza e personalità ai loro marchi ma la risposta è sempre stata negativa: il viola porta sfortuna, la gente non lo comprerebbe mai! Da allora però qualche piccolo passo in avanti è stato fatto e la superstizione delle aziende italiane ha iniziato a vacillare, rassicurati dai successi di alcuni Brand che già lo avevano utilizzato (p.es. Milka e Vitasnella).

Rimane comunque incredibile pensare che una tale credenza possa durare più di mille anni.

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